La ragazza dagli occhi del colore del mare

Categoria: Narrativa italiana
Autore: Massimo Perucca
Editore: Casa Editrice Freccia D'Oro
Edizione: Brossura con ale
Genere: romanzo rosa
Pagine: 112
Anno: 2022

La più grande storia d’amore mai raccontata prima di oggi? Forse no, forse non è così ma a me piace pensare che lo sia proprio perché questa è una storia VERA. Non è un racconto di fantasia, è una storia vissuta da persone che hanno vissuto realmente ciò che è narrato in queste pagine. Non è una storia strappalacrime e non è neppure un racconto morboso dove il sesso la fa da padrone. Niente di tutto questo. È solo la storia di due normalissimi esseri umani dove il destino un bel giorno ha deciso che si dovevano incontrare, si dovevano amare per il resto della loro esistenza, nonostante tutto e tutti. Potrà apparire banale o scontato, ma credetemi, non lo è.

Massimo Perucca (Con- tem@x), nasce a Vercelli; di umili origini, scopre il suo vezzo artistico nei confronti della scrittura in età non più giovane, già noto per la sua passione per la fotografia, unisce entrambe le cose curando personalmente le sue copertine, dando un tocco in più alle sue creazioni. Personaggio che sa farsi notare, energico ed eccentrico.

Una lunghissima limousine bianca accostò al marciapiede del Carlton, ma nessuno ci fece caso più di tanto. A Cannes una limousine si vedeva con la stessa frequenza con cui si può ammirare una due cavalli nel resto della Francia, l’unica differenza è che questa limousine aveva due auto di scorta e questo sì, era piuttosto inusuale. Alcune guardie del corpo molto discrete scesero prima per verificare ci fossero le condizioni di sicurezza necessarie poi si avvicinarono alla maestosa vettura e fecero scendere gli occupanti facendo “muro” attorno a loro. Fecero accesso in Hotel ricevuti dal direttore in persona e successivamente ac- compagnati nelle suite. Jean-Luc faceva ovviamente parte del piccolo drappello che aveva accolto la famiglia Saman anche se, per ovvie ragioni, era un pochino più defilato rispetto al direttore il quale invece accolse in prima persona con tutti gli onori del caso l’intera famiglia del console. Il giovane cameriere non aveva mai visto in precedenza abi- tanti dell’Iran e nella sua infinita semplicità pensava che fossero vestiti con accessori tipo: turbanti in testa, calzature con punta a ricciolo e veli e visi nascosti e tutte quelle cose che si vedono alla televisione nei vecchi film di avventura, ma ci rimase piuttosto male quando vide entrare tre persone abbigliate all’occidentale esattamente come si vestiva lui... magari come lui proprio no però ci andavano vicino.