Cenni esoterici sulla morte, Le due vie

Categoria: Viaggi nell'esoterismo
Autore: Stefano Valbonesi
Editore: Casa Editrice Freccia D'Oro
Edizione: Brossura con ale
Genere: Saggistica
Pagine: 142
Anno: 2022

Quello che intendo fare mediante questo libro è descrivere nel modo più impersonale possibile le varie fasi dell’evento che chiamiamo morte, utilizzando come lanterna una certa conoscenza esoterica, cercando di descrivere la differenza che caratterizza il trapasso di un’anima iniziata ai Misteri della Luce rispetto a una che ha sempre vissuto per soddisfare solo i propri bisogni personali. Vedremo in seguito come le due anime, pur giungendo entrambe a lasciare il corpo fisico, hanno nella dimensione invisibile un percorso del tutto differente.

Fin da giovanissimo si interessa alla natura e ai suoi segreti, incominciando a studiare esoterismo ancora adolescente. Approfondisce la conoscenza delle piante. Studia e pratica l’alchimia erboristica o Spagyria. Frequenta l’ITIS, ma decide di intraprendere la carriera di restauratore, frequentando le “botteghe” di restauro della Romagna, imparando l’arte del restauro, della doratura, delle lacche e della scultura sia su legno che su pietra. Appassionato di musica antica diviene liutaio di arpe celtiche. Nel 1986 entra in una scuola Rosicruciana dove rimarrà fino al 2020. Il suo percorso nella Rosacroce è tuttora attivo in un cerchio di Fratelli e di Sorelle.

Tutti sappiamo che la morte è un aspetto non disgiunto dalla vita, eppure troppo spesso non ne vogliamo nemmeno parlare per evitare l’inquietudine che questo argomento desta in noi. La maggioranza delle persone sostiene che nessuno può sapere cosa capita dopo la morte, dato che nessuno è mai tornato dall’aldilà. In realtà questa profonda trasformazione dell’essere, la morte, è stata incisa come memoria nel microcosmo umano talmente tante volte che per chi lo desidera e ne ha i mezzi è facilmente raggiungibile. Nelle culture più antiche la morte era accettata come la vita, forse perché l’essere umano era in un più stretto contatto con la natura. Si viveva e si moriva, seguendo i ritmi naturali, inoltre ogni persona sapeva che prima o poi avrebbe raccolto i frutti di ciò che aveva seminato; anche oggi credo che nel profondo di noi stessi sappiamo che non possiamo esimerci dagli effetti dalla legge di causalità.